
A patto che sappia rinnovarsi, reinventarsi, ritrovare un suo spazio.
L'85% di loro è ottimista per il futuro, ma ad alcune condizioni.
1. Maggiore spazio per gli approfondimenti (67%)
2. Multimedialità e interazione (86%)
3. Recupero della fascia di lettori giovani (in calo per il 58% degli intervistati).
Io aggiungerei un'altra priorità, secondo me oggi più che mai urgente: autorevolezza.
Ormai chi vuole sapere cosa è successo ha mille modi per farlo. Quindi la differenza non è data dalla quantità delle informazioni, ma dalla qualità: delle riflessioni, dei punti di vista e, perché no, della scrittura.
Paradossalmente mai come adesso l'autorevolezza è un'urgenza: dentro la miriade di informazioni disponibili come scegliere quelle "giuste"? Come fidarsi, o non fidarsi, di quello che si trova nella rete?
Mai come ora il giornalismo deve ritrovare la sua antica missione: informare, illustrare, provocare, aiutare a riflettere.
1 commento:
Sono contento di vedere tali numeri ottimistiche, grazie per i dati.
Posta un commento