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lunedì 12 maggio 2008

Comunicare bene la scienza

Venerdì 9 maggio ho tenuto un seminario dal titolo "Le parole della scienza, la scienza delle parole. " alla Facoltà di Ingegneria dell'Università di Catania.
L'occasione è stata certamente utile a condividere riflessioni e spunti sulla comunicazione della scienza, questione che non è più rimandabile.
Ho avuto l'opportunità di sottoporre al Preside Prof. Luigi Fortuna, al Delegato alla Ricerca scientifica strategica Prof. Alfio Lombardo, a professori, ricercatori e studenti un po' di riflessioni e provocazioni su come e perché la scienza deve saper comunicare.
L'occasione del seminario mi è stata utile per riflettere sulle priorità per il futuro. Non è mia abitudine sollevare problemi senza indicare, o almeno lasciar intravedere, le soluzioni.
L’obiettivo generale di una efficace attività di comunicazione della scienza oggi è (ri)costruire un clima di reciproca conoscenza e fiducia tra scienza e società, stabilendo un dialogo basato su un'apertura autentica.
Ho sostenuto, con grande convinzione e con diffusa approvazione, che la comunicazione della scienza deve essere fatta prima e soprattutto dagli scienziati e non demandata o affidata ai mass media, che hanno altre logiche ed altre priorità.
Nessuno è più competente ed equilibrato nel presentare la ricerca scientifica di chi la fa dedicandoci con passione.
Gli "scienziati comunicatori" dovranno quindi farsi carico, oltre che del loro sapere tecnico, anche di trasmetterlo attraverso linguaggi, stili e modalità orientate alla relazione piuttosto che alla semplice divulgazione.
Alla presentazione è seguito un vivace dibattito, in cui si è parlato del fatto che comunicare è una forma di riconoscimento e rispetto propria dell'umanità, che gli scienziati "sanno di non sapere niente ma sanno spiegare perché" e che, avendo più dubbi che certezze, una buona soluzione nel presentare il risultato di una ricerca potrebbe essere quella di dire "La risposta è questa, per ora." anziché "La risposta è questa" e basta.
Concludo ringraziando la dottoressa Alessandra Renna, insostituibile e preziosissima sostenitrice di questa iniziativa.

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