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martedì 22 luglio 2008

Scrivere un business plan


Il business plan è la Bibbia degli uomini di marketing.
E' l'ABC dell'impresa, il tappeto volante, la mappa del tesoro.
E' il piano d'azione che, stabilito un obiettivo, contiene le indicazioni per arrivarci.
E' fatto a tappe, pieno zeppo di numeri, tabelle, conti per vedere se sta in piedi o no.
Perché la resa dei conti è sempre in agguato: conviene? Funziona?
Un business plan è una visione simultanea e dall'alto di una serie di passi che, una volta a terra, si compiranno uno alla volta, e in tempi differenti.
Ultimamente ho letto una presentazione sulle contraddizioni dell'attività di business planning. E quella che mi ha colpita di più è quella che riguarda la necessità di conciliare intuizione e ragione, slancio e calcolo, speranza e realismo.
In fondo la difficoltà è tutta qui: mettere d'accordo aspetti opposti, cercare una via per la certezza, un modo "sicuro" per arrivare al risultato, la scelta giusta, quella vincente... vincente rispetto a cosa?
Quello che era vero ieri non è più vero oggi, e quello che è vero oggi non lo sarà più domani. E allora come si fa? Si entra nell'ordine di idee giusto: non ci sono certezze, ma probabilità, tutto è possibile e per questo si può cambiare rotta in qualsiasi momento. Anzi a volte si può anche cambiare meta.
Un business plan quindi, non è la Bibbia ma soltanto una serie di scelte fatte in base ad obiettivi fissati e a determinate condizioni di scenario.
Lo scenario cambia velocemente, gli obiettivi possono rimanere gli stessi oppure no, la strada per arrivarci può essere molto diversa da come era stata immaginata.
E' un po' come essere su una barca: la rotta è stabilita, ma poi bisogna vedersela con il mare e con il vento. Assecondarli può significare procedere a zig zag, magari fare tardi, ma prima o poi si arriva!

1 commento:

Business Speak Ltd ha detto...

You are right, but there is there not something missing? A business plan is a document. It is people who write the document, it is people who work with the document, it is people who are affected, directly or indirectly, by this document. The document is two dimensional, people are not.

Maybe one thing missing in so many business plans is a careful consideration of people. Not as statistics, not as consumers, not as partners, but as peoples.

Do business plan creators really understand the identities of their closest partners? And their own identities? Do they really understand why they do certain things or achieve certain outcomes? Can they differentiate between the emotional aspects (values, beliefs, emotions, memories and experiences) and the intellectual aspects, or worldview, one's education, the way people take and process information)?

Everybody has these and they need to be clearly understood. One's "self awareness" or the lack of it can be a barrier to oneself but also hinder other people interacting effectively with oneself. The inability to have an open and honest dialog.

How much of this is considered in putting together a business plan in a small start up team?