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sabato 6 settembre 2008

La storia infinita


Neanche a farlo apposta ho appena finito di scrivere di business plan e subito mi si dà l'occasione di vedere come NON si fa.
Del piano industriale dell'Alitalia non riesco a venire a capo.
Prima di mollare mi sono documentata: ho ascoltato i notiziari e letto i giornali.
Non riesco a capire qual è il ragionamento, o almeno come di possa far passare per piano di rilancio la decisione di dismettere settori in attivo ed essere così confusi su tutto il resto.
Come ho detto, e ribadisco, sono i conti che alla fine dimostrano se le idee sono buone o no.
Che ci sia da tagliare i costi non c'è dubbio. Ma dove? E come?
Quanta gente c'è di troppo? 7.000, 4.000 o 3.250 persone?
Quanti aerei di meno? 80 o 40?
Quanti hub? 2 (Roma e Milano) 0 6 (Roma, Milano, Torino, Venezia, Napoli e Catania)?
Quale strategia imprenditoriale? Potenziare i voli a medio e lungo raggio o le tratte di corto e medio raggio?
Di questi aspetti chi si accinge a comprare la compagnia avrebbe già dovuto occuparsi, e magari rompersi il cervello, per capire come far quadrare i conti. Se no come ha fatto a decidere che Alitalia è un buon affare?
E allora perché non si riesce ad avere una certezza, un numero qualsiasi che non cambi in mezza giornata, una linea strategica che non vada da parti opposte un giorno sì e uno no?

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