Ieri sono stata al forum della Comunicazione.
Ed ho assistito all'intervento di Andrea Genovese sulle skills di Obama e su come ha saputo utilizzarle nella sua campagna elettorale.
L'ho trovata intelligente ed esaltante: dimostra come consapevolezza, determinazione e competenza facciano la differenza, e quanto saper ascoltare sia diventato più importante che saper informare.
Ci voleva!
sabato 28 marzo 2009
mercoledì 25 marzo 2009
lunedì 23 marzo 2009
Geniale!
Non avrei mai pensato che per pubblicizzare le dimensioni ridotte di un telefonino bisognasse tirare torte in faccia agli insetti!
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Viral marketing
giovedì 19 marzo 2009
Questo qui ha capito tutto!
Va in giro per il mondo, balla, si diverte e lo finanziano pure! Un genio!
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Viral marketing
mercoledì 18 marzo 2009
I sei principi del viral marketing di Wilson
Il cliente soddisfatto è da sempre il miglior cliente.
E quando è soddisfatto cosa fa? Avverte gli amici!
Il passa parola su web si chiama Viral Marketing, studiato e modellizzato da Ralph F. Wilson, di professione E-Commerce Consultant che ne ha definito i principi in The Six Simple Principles of Viral Marketing.
Dal punto di vista del marketing il termine viral definisce qualsiasi strategia marketing (di vendita) che incoraggia le persone a diffondere e passarsi l'un l'altra messaggi influenzando a loro volta in maniera esponenziale la sua diffusione.
Chi di noi non ha ricevuto da amici e conoscenti video divertenti, che a nostra volta abbiamo diffuso ai nostri amici per farli ridere un po'?
Tutti abbiamo anche sperimentato l'effetto boomerango, che si verifica quando un video che hai messo in giro ti ritorna da qualcun altro. E il cerchio si è chiuso.
Tutto questo quando il passaparola avviene via web altrimenti si parla di word-of-mouth," "creating a buzz," "leveraging the media," "network marketing."
I sei principi di Wilson
E così come in tutte le cose alcune strategie di marketing virale funzionano meglio di altre ma, secondo Wilson, sono sei gli elementi fondamentali del viral marketing.
Una strategia virale di vendita non deve contenere TUTTI questi elementi, ma più ne contiene e più potenti saranno i risultati. Il viral marketing:
1. Offre servizi o prodotti gratuiti
2. E' facile da trasferire ad altri (amici e conoscenti)
3. Deve essere facilmente scalabile (*)
4. Contiene motivazioni e comportamenti comuni
5. Utilizza le reti di comunicazione usate attualmente
6. Approfitta delle risorse degli altri
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Viral marketing
martedì 17 marzo 2009
Nella crisi i social media crescono
Stamattina mi è arrivata la newsletter di Groundswell. E’ un modo che la Forrester Research ha trovato per definire il fenomeno del web 2.0
Loro lo studiano anche, e giusto oggi hanno pubblicato dei dati interessanti.
Nella ricerca “Il tempo della ricreazione per i social media è finito” di cui parla Josh Bernoff nel suo post di oggi la Forrester analizza l’andamento degli investimenti delle aziende negli strumenti web 2.0 in questo periodo di crisi.
L’argomento è interessante, perché notoriamente in tempi di crisi gli investimenti in comunicazione sono tra i primi ad essere tagliati. Forrester Research ha voluto verificare se la stessa sorte sta toccando anche ai nuovi social media.
E i dati sono decisamente in controtendenza.
Dall’analisi risulta che:
1. più della metà degli investitori in media interattivi stanno aumentando la spesa nelle tecnoligie sociali. Solo il 5% dei piani prevede una diminuzione della spesa.
2. le categorie che crescono più velocemente sono i social network, i blog e gli strumenti di creazione dei contenuti da parte degli utenti.
3. E’ da tenere presente che la base di imprese su cui è stata condotta la ricerca è ancora piccola. Si tratta per lo più di aziende che hanno meno di 250 dipendenti, mentre i tre quarti di loro continua a spendere cifre che si aggirano intorno ai $ 100.000 o anche meno per le tecnologie legate ai social media.
Il post si conclude con alcune raccomandazioni per chi vuole lavorare in questo settore:
Se sei interessato ai social media, usa questi dati per determinare un budget realistico, quindi concentrati sul misurare i risultati per verificarne l’efficacia. Non occupartene a tempo perso, altrimenti il tuo budget è destinato a essere tagliato. Non è più tempo di considerare i social media come una ricreazione.
Se sei un consulente o sei stato licenziato da poco questa è un’area in crescita. Ma è un’area in cui ci sono molti esperti. Per avere successo concentrati sullo sviluppo delle competenze nell’implementazione, gestione, moderazione e misurazione dei risultati degli investimenti nei social media. Questo è ciò di cui le aziende avranno bisogno.
Se sei un venditore di tecnologia, i casi reali saranno di gran lunga più efficaci delle features, delle funzioni e della tecnologia. Se offrirai una vendita consultiva e un servizio di gestione sarai molto più attrattivo nell’acquisire clienti e crescere in questo ambito.
A questo punto non ci resta che darci da fare!
Loro lo studiano anche, e giusto oggi hanno pubblicato dei dati interessanti.
Nella ricerca “Il tempo della ricreazione per i social media è finito” di cui parla Josh Bernoff nel suo post di oggi la Forrester analizza l’andamento degli investimenti delle aziende negli strumenti web 2.0 in questo periodo di crisi.
L’argomento è interessante, perché notoriamente in tempi di crisi gli investimenti in comunicazione sono tra i primi ad essere tagliati. Forrester Research ha voluto verificare se la stessa sorte sta toccando anche ai nuovi social media.
E i dati sono decisamente in controtendenza.
Dall’analisi risulta che:
1. più della metà degli investitori in media interattivi stanno aumentando la spesa nelle tecnoligie sociali. Solo il 5% dei piani prevede una diminuzione della spesa.
2. le categorie che crescono più velocemente sono i social network, i blog e gli strumenti di creazione dei contenuti da parte degli utenti.
3. E’ da tenere presente che la base di imprese su cui è stata condotta la ricerca è ancora piccola. Si tratta per lo più di aziende che hanno meno di 250 dipendenti, mentre i tre quarti di loro continua a spendere cifre che si aggirano intorno ai $ 100.000 o anche meno per le tecnologie legate ai social media.
Il post si conclude con alcune raccomandazioni per chi vuole lavorare in questo settore:
Se sei interessato ai social media, usa questi dati per determinare un budget realistico, quindi concentrati sul misurare i risultati per verificarne l’efficacia. Non occupartene a tempo perso, altrimenti il tuo budget è destinato a essere tagliato. Non è più tempo di considerare i social media come una ricreazione.
Se sei un consulente o sei stato licenziato da poco questa è un’area in crescita. Ma è un’area in cui ci sono molti esperti. Per avere successo concentrati sullo sviluppo delle competenze nell’implementazione, gestione, moderazione e misurazione dei risultati degli investimenti nei social media. Questo è ciò di cui le aziende avranno bisogno.
Se sei un venditore di tecnologia, i casi reali saranno di gran lunga più efficaci delle features, delle funzioni e della tecnologia. Se offrirai una vendita consultiva e un servizio di gestione sarai molto più attrattivo nell’acquisire clienti e crescere in questo ambito.
A questo punto non ci resta che darci da fare!
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Social media
lunedì 2 marzo 2009
E' nato DEDO,il software per social network tutto italiano
Due anni di lavoro, 3.500.000 caratteri di codice puro, 2.500 funzioni e niente da invidiare a Facebook.
Sono questi alcuni dei numeri che descrivono DEDO, il software per social network messo a punto da DFL srl , software house fiorentina, per le aziende che vogliono implementare senza fatica e a costi contenuti le opportunità del web 2.0.
La piattaforma di DEDO contiene social network con pagina di profilo utente personalizzabile, forum, blog, chat, sistema di messaggistica interna, condivisione file audio e video, creazione di gruppi e molto altro ancora.
E’ possibile verificare le funzionalità di DEDO attraverso la demo www.ooopla.com.
A differenza delle altre piattaforme DEDO consente inoltre di mantenere la proprietà e la gestione esclusiva dei dati relativi agli utenti registrati, che per le aziende significa capitalizzare i database e utilizzarli in modo esclusivo.
Le aziende italiane, quindi, da oggi possono contare su uno strumento completo, versatile e facile da usare per consolidare le relazioni con clienti e partner, facilitare la comunicazione in tempo reale e lo scambio di documenti e conoscenze tra sedi localizzate in luoghi diversi, implementare prima e meglio le novità e i suggerimenti provenienti dalle comunità di clienti.
Gli strumenti software collaborativi stanno assumendo un ruolo sempre più importante per la crescita e lo sviluppo delle aziende.
Uno studio recentemente condotto dall’IBM indica che il 98% dei dirigenti pensa che l’innovazione dei sistemi di comunicazione è la loro priorità numero uno e che oltre il 60% delle medie aziende riconosce che gli strumenti di collaborazione sono cruciali per la crescita e il successo del loro business.
Dal punto di vista dell’aumento della competitività, infatti, le tecnologie web 2.0 possono fornire piattaforme utili a intercettare e scambiare in tempo reale informazioni che sfuggono agli strumenti tradizionali (database o altro).
DEDO è stato progettato per essere implementato in modo progressivo, in linea con le strategie di comunicazione e di CRM aziendali, sia dal punto di vista IT sia da quello strategico di marketing e comunicazione.
La versatilità e la componibilità del sistema lo rendono adatto a diversi usi verso l’interno e l’esterno dell’azienda.
Sono questi alcuni dei numeri che descrivono DEDO, il software per social network messo a punto da DFL srl , software house fiorentina, per le aziende che vogliono implementare senza fatica e a costi contenuti le opportunità del web 2.0.
La piattaforma di DEDO contiene social network con pagina di profilo utente personalizzabile, forum, blog, chat, sistema di messaggistica interna, condivisione file audio e video, creazione di gruppi e molto altro ancora.
E’ possibile verificare le funzionalità di DEDO attraverso la demo www.ooopla.com.
A differenza delle altre piattaforme DEDO consente inoltre di mantenere la proprietà e la gestione esclusiva dei dati relativi agli utenti registrati, che per le aziende significa capitalizzare i database e utilizzarli in modo esclusivo.
Le aziende italiane, quindi, da oggi possono contare su uno strumento completo, versatile e facile da usare per consolidare le relazioni con clienti e partner, facilitare la comunicazione in tempo reale e lo scambio di documenti e conoscenze tra sedi localizzate in luoghi diversi, implementare prima e meglio le novità e i suggerimenti provenienti dalle comunità di clienti.
Gli strumenti software collaborativi stanno assumendo un ruolo sempre più importante per la crescita e lo sviluppo delle aziende.
Uno studio recentemente condotto dall’IBM indica che il 98% dei dirigenti pensa che l’innovazione dei sistemi di comunicazione è la loro priorità numero uno e che oltre il 60% delle medie aziende riconosce che gli strumenti di collaborazione sono cruciali per la crescita e il successo del loro business.
Dal punto di vista dell’aumento della competitività, infatti, le tecnologie web 2.0 possono fornire piattaforme utili a intercettare e scambiare in tempo reale informazioni che sfuggono agli strumenti tradizionali (database o altro).
DEDO è stato progettato per essere implementato in modo progressivo, in linea con le strategie di comunicazione e di CRM aziendali, sia dal punto di vista IT sia da quello strategico di marketing e comunicazione.
La versatilità e la componibilità del sistema lo rendono adatto a diversi usi verso l’interno e l’esterno dell’azienda.
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