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mercoledì 12 maggio 2010

Il valore aggiunto dei contenuti

Giusto oggi Robin Good ha pubblicato un post sul nuovo mestiere di curatore di contenuti, cioè una figura in grado di reperire, filtrare e selezionare contenuti di qualità su uno specifico argomento.
Da come ne parla sembrebbe la versione aggiornata e intelligente di chi, nell'era primitiva della comunicazione, faceva la rassegna stampa.
Vero, senza dubbio. Utilissimo per i blogger.
A mio avviso però c'è un altro fronte su cui questa abilità potrebbe essere utile.
Personalmente ci sto riflettendo da un po', soprattutto da quando da più parti i miei clienti mi hanno chiesto come possano gestire un blog se neanche loro riescono a governare tutti i contenuti che possiedono, e se anche lo fanno non hanno idea di come organizzarli, scriverli e diffonderli?
Già, bella domanda. E la risposta ancora non c'è.
Negli Stati Uniti si parla ormai da tempo di "content strategy",  l'equivalente dei piani editoriali di una volta condito però di interattività e flessibilità.
Per ora se ne parla soprattutto in termini di SEO ma  tra poco verrà fuori il vero nocciolo della questione: come si fa a selezionare in modo strategico e ad organizzare i contenuti che un qualsiasi soggetto possiede per renderli appetibili, attraenti e fruibili da parte degli user?
Chi è e che competenze deve avere un professionista in grado di farlo?

1 commento:

notizie del futuro ha detto...

Finalmente un nome che mi piace per la mia professione... prima di oggi mi sarei definito un "content manager"...