All’indomani della netta vittoria di Barak Obama nella corsa alla Casa Bianca da più parti si sottolinea il ruolo decisivo di Internet nella campagna del primo presidente nero degli Stati Uniti d’America.
Ho cercato di capire perché facendo quello che suppongo abbiano fatto milioni di americani in questi ultimi mesi: sono andata sui siti dei due candidati e ho verificato come può una buona comunicazione su Internet valere la presidenza degli Stati Uniti.
In sintesi mi è apparso evidente che l’approccio relazionale ha vinto su quello autoreferenziale, che “noi” e “io e voi” non sono la stessa cosa, che la partecipazione è più efficace della delega, che coinvolgere paga più di convincere.
Home page
Obama: “Vi chiedo di credere. Non solo nella mia abilità di portare un vero cambiamento a Washington. Vi chiedo di credere in voi.”
Foto: Obama e Biden che guardano lontano verso l’alto, postura a tre quarti.
Discorso diretto, proiezione in avanti, sguardo verso l'alto e lontano = invito a seguire.
McCain: “Priorità per il paese RIFORME – PROSPERITA’ – PACE”
Foto: McCain a Palin che guardano davanti a sé, postura frontale.
Discorso indiretto, posizione frontale, sguardo ipnotico = invito a sottoscrivere.
Biografie
Incontra Barak Obama: testo riassuntivo poi la vita per periodi. Un solo video, intitolato “Incontra Barak”
Le prime righe “Barak Obama è stato cresciuto da sua madre, single, e da sua nonna. Non avevano molti soldi ma gli hanno trasmesso i valori della terra del Kansas in cui erano cresciute. Ha fatto debiti per andare a scuola. Dopo il college ha lavorato per le Chiese cristiane aiutando le comunità devastate dalla chiusura delle acciaierie.”
Pochissimi aggettivi, fatti che indicano un percorso di vita complicato = vicinanza, condivisione.
Su John McCain: testo diviso in paragrafi senza titoli, molte foto.
Titolo: ha sempre messo il paese al primo posto.
Le prime righe: “Pronto dal primo giorno. John McCain ha un notevole esperienza di leadership che incarna l’impegno di tutta la sua vita nel servizio. Eletto per la prima volta alla Camera dei Rappresentanti per l’Arizona nel 1982, John ha guidato la battaglia per riformare Washington eliminando gli sprechi nelle spese governative e rafforzando le forze armate del paese. “
Molti aggettivi, nessun cenno alla vita personale, vita pubblica di lungo corso = distanza, conclusioni e giudizi piuttosto che fatti.
I temi della campagna
Obama: rigorosamente in ordine alfabetico, una parola per tema.
I primi tre: diritti civili, difesa, disabilità.
McCain: in ordine sparso, forse prioritario, più parole per ogni tema.
I primi tre: Energia, Piano economico, Iraq.
Raccolta fondi
Obama: Donate. Titolo della pagina: grazie = aderite alla causa.
McCain: Contribuite. Titolo della pagina: date un contributo = sostenetemi.
I blog
Obama: solo testi, messaggio di ringraziamento. Frasi corte e “grazie” all’inizio di ogni periodo = la mia vittoria è la vittoria di tutti.
McCain: video con un suo messaggio più titoli stile news sull’agenda della campagna = maggiori passaggi per arrivare al messaggio, tono di “notifica”.
La ciliegina sulla torta: Obama ringrazia via sms i suoi sostenitori
"Abbiamo appena fatto la storia. Questo e' potuto accadere perche' voi avete profuso il vostro tempo, il vostro talento e la vostra passione in questa campagna. Tutto questo e' accaduto per voi. Grazie, Barack".
Congratulations, Mr President!
mercoledì 5 novembre 2008
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
3 commenti:
Thank you for providing this excellent analysis. The other thing to comment is that in his speeches, he displayed his integrational approach. "there are no black, white Americans etc, this is the "United States of America" and he always emphasized the "United" word.
Now, all he needs to do is show the world that he can do what he promised.
Yes, and it's what we're waiting for!!!
speriamo che adesso, anche in Italia, la classe politica capisca il valore delle "persone" rimettendole al centro delle loro (troppo) autoreferenziali riflessioni. Complimenti per l'analisi competente e realistica (come i fatti dimostrano)
Posta un commento