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lunedì 4 agosto 2008

Scrivere un business plan 2

Dovendo scrivere un business plan il primo problema da porsi è quello del formato.
Questione tutt'altro che semplice.
Partiamo dal contenuto: il business plan deve contenere tutte le informazioni sull’impresa,
il mercato, i concorrenti, l'organizzazione e gli aspetti economici e finanziari dell’attività.

Ciascuna di queste voci dovrebbe contenere aspetti che ne descrivano le qualità e ne quantifichino la consistenza ed essere formulata in modo sintetico ma esauriente.

Il documento deve descrivere la realtà in termini quantitativi attribuendo loro significato di tipo qualitativo. In altre parole deve contenere numeri, per definizione oggettivi, e valutazioni su quei numeri, per definizione soggettive.

E qui si comincia a capire che di certezze ce ne sono ben poche. Ma niente paura: tra un po' spariranno del tutto!

Di seguito e nei prossimi post descriverò i passaggi logici necessari per formulare un business plan, integrati da quello che ho imparato in più di dieci anni di docenze, anni passati ad osservare, a cercare di vedere oltre, a cogliere segnali di cui non si trova traccia scritta ma che fanno davvero la differenza.
In questi post troverete le domande che si fanno e quelle che non si fanno ma si dovrebbero fare, gli aspetti che vengono passati al setaccio e quelli di cui neanche ci si accorge.

1° punto: la descrizione dell'idea o dell'attività
Nonostante le apparenze, a molti dei miei allievi, anche a quelli che hanno già avviato le loro attività, risulta difficile descrivere cosa fanno. Se devono raccontarlo nessun problema, se lo devono scrivere panico assoluto.
Il trucco a cui ricorro spesso è quello di farmi raccontare quello che fanno. Quando hanno finito, gli sorrido e gli dico "Bene, adesso lo scrivi esattamente come lo hai detto a me!".
Di solito funziona.

Integrerei la semplice descrizione dell'attività con domande tipo: in che modo cambierai in meglio la vita delle persone? Che contributo stai dando al mondo che ti circonda? A quale istanza stai rispondendo? Quanti sorrisi hai per le persone che verranno da te?


2° punto: cosa serve per realizzarla?
Qui cominciano i dolori: di cosa ho bisogno per realizzare l'idea? Cosa mi serve? Quanto costa?
Di solito il necessario a realizzare un'attività rientra nelle macrocategorie di macchinari, attrezzature, utensili, arredi, computer e software.

Io inserirei anche altre voci, difficilmente quantificabili, ma che so essere cruciali molto più di quelle materiali: quanto ci credi? Quanta passione ci metterai? Quanta parte di te sei disposto a mettere in gioco? Quale ideale stai realizzando? Come reagirai se le cose andassero in modo diverso da come te le aspetti?
Bene: Ora abbiamo capito cosa fare, cosa serve e cosa siamo disposti a fare.
Adesso bisogna capire se interessa a qualcuno, cioè se stiamo costruendo un ponte verso altre persone o una palizzata.

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